LA FORMA EFFIMERA

LA FORMA EFFIMERA Le Metamorfosi da Ovidio a Maga Magò

"O lettore [...] avrai di che sbalordire sentendomi dire di

uomini che han preso altre fogge e mutato l'essere loro e poi

son ritornati di nuovo come erano prima".

(Lucio Apuleio, "Metamorfosi", I)

 

"Un giorno le metamorfosi cominciarono a diradarsi. Poi non

fuorono più ammesse. Ciò che più aveva senso - i paesaggi di

stato - ora non aveva più senso. Anzi, era meglio non parlarne,

se non si voleva essere guardati male. In un solo luogo la

capacità di metamorfosi sembrava intatta: nel sogno. Soltanto

nel sogno appariva del tutto ragionevole e normale.

Moltissimo si perse, molto fu dimenticato".

(Roberto Calasso, "Il Cacciatore Celeste")

Una antologia di pietre

Presso Vieste, in Puglia, si trova il faraglione di Pizzomunno, la cui origine è legata alla romantica leggenda dell'amore tra il pescatore Pizzomunno e la bellissima Cristalda. Il giovane affrontava ogni giorno il mare con la sua barca e le sirene emergevano dai flutti marini per intonare canti in suo onore. Le creature marine, prigioniere dello sguardo di Pizzomunno, gli offrirono diverse volte l'immortalità se lui avesse accettato di diventare loro re e amante. Il pescatore era però così innamorato di Cristalda da rifiutare ogni offerta. Una notte, mentre i due amanti si trovavano su un isolotto di fronte alla costa, le sirene, colte dalla gelosia, rapirono Cristalda e la trascinarono nelle profondità del mare. Pizzomunno rincorse invano la voce dell'amata. Il giorno seguente gli altri pescatori lo ritrovarono trasformato nel bianco scoglio che ancora oggi porta il suo nome. Solo ogni cento anni Cristalda torna dagli abissi per raggiungere il suo amante e rivivere una notte di amore.

Nel giardino botanico del mito

"E immersi

noi siam nello spirto

silvestre,

d'arborea vita viventi;

e il tuo volto ebro

è molle di pioggia

come una foglia,

e le tue chiome

auliscono come

le chiare ginestre,

o creatura terrestre

che hai nome

Ermione.

[...]